Terapia manuale osteopatica

struttura-e-funzione-img1Approccio terapeutico nato negli Stati Uniti grazie ad Andrew Taylor Still, medico ai tempi della guerra civile americana; si basa su alcuni principi fondamentali:
– la struttura governa la funzione: ovvero il funzionamento di un articolazione, ma anche di un qualsiasi organo in genere, ha come presupposto un buon stato della sua struttura;
– legge dell’arteria: senza un sufficiente afflusso e deflusso di liquidi corporei (non solo sangue arterioso, ma anche venoso e linfatico) non può essere garantita il funzionamento degli organi del distretto interessato;
– il corpo è un tutt’uno: le ripercussioni di una problematica articolare non si limitano a solamente quel distretto (ad esempio un problema al piede non si limita solamente a quel piede; il dolore per forza determinerà un aumento del carico sull’arto opposto);
– il corpo possiede meccanismi di autoregolazione e autoregolazione; ad esempio la cicatrizzazione di una ferita è un fenomeno che avviene autonomamente se sono garantite delle corrette norme di pulizia e di igiene; allo stesso modo un disturbo muscoloscheletrico può stabilizzarsi e talvolta regredire se sono eliminate le cause che determinano un sovraccarico funzionale proprio a quel livello;
– quando dei cambiamenti ambientali superano la capacità del corpo di ripararsi da se ha origine la malattia.

Il mondo della terapia manuale osteopatica è ricco di diversi approfondimenti nati grazie al contributo di diversi osteopati che si sono distinti nella storia: John Martin LittleJohn (linee di carico vertebrale), Lovet e Fryette (leggi vertebrali), Sutherland (meccanismo respiratorio primario), Viola Frymann (approccio pediatrico), Chapman (punti riflessi), Mitchell (tecniche a energia muscolare),  Jones (tender point) e Johnston (tecniche funzionali).

torcicollo1Quando è indicato un approccio di tipo osteopatico? L’osteopata agisce sui disturbi funzionali del corpo umano (ad esempio un torcicollo o un dolore di spalla in assenza di lesioni strutturali ossee o legamentose); le tecniche manuali osteopatiche sono giustificate qualora si trovino almeno 2 di questi 3 punti:
– asimmetria posizionale di un repere anatomico;
– limitazione del range di movimento della struttura in esame;
– alterazione della trama tissutale.

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Quando l’osteopatia non ha indicazione? il limite dell’osteopatia è laddove sorge la necessità della chirurgia, quindi nel paziente con lesioni strutturali evidenti; ad esempio in caso di rottura del legamento crociato anteriore l’osteopata è folle pensare che esistano tecniche osteopatiche risolutive; il campo di competenza in questo caso è medico-chirurgico.

 

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